CASANTICA – Italia LUGLIO 2013

Il mondo della ristrutturazione vive di contrapposizioni nette. Da una parte, ci sono restauri conservativi considerati “impossibili”, ampi e meticolosi. Dall’altra, ci sono ristrutturazioni “possibili”, più piccole, semplici ed economiche. I due versanti sono ugualmente importanti. È bene non perdere di vista le esigenze di chi cerca esempi emulabili. Ma è altrettanto necessario promuovere i metodi conservativi “d’eccellenza”. CasAntica n. 54, l’uscita di luglio-agosto, abbraccia i due estremi. Da una parte, ci sono due restauri conservativi “impossibili”, su amplissima scala, condotti in stretta sinergia con le soprintendenze, con ampio dispendio di mezzi e tempi commisurati: quindici anni per il Castello di Monticelli, in Umbria; addirittura venti per l’Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense. Dall’altra parte ci sono ristrutturazioni ben più familiari e “possibili”: tre nidi all’insegna di un’intrigante varietà d’atmosfere. C’è una villa pugliese impregnata di bianco, di luce e di finezze. C’è la dimora “materica” di una giovane coppia del Casentino innamorata del rustico, qui rivisitato con rara consapevolezza. E c’è una casa “antica”, edificata ex-novo con materiali di recupero, impregnata di un’inventiva dirompente. Tanti esempi diversissimi di antico, in rappresentanza di tutti gli approcci al recupero.